Login

Registrati

Dopo aver creato un account, sarai in grado di tracciare lo stato dei tuoi pagamenti, traccia la conferma e potrai valutare il tour dopo averlo terminato.
Username*
Password*
Conferma Password*
Nome*
Cognome*
Data di Nascita*
Email*
Telefono*
Nazione*
* Creare un account significa che accetti i nostri Termini di Servizio e l'Informativa sulla Privacy.
Please agree to all the terms and conditions before proceeding to the next step

Sei già registrato?

Login

Login

Registrati

Dopo aver creato un account, sarai in grado di tracciare lo stato dei tuoi pagamenti, traccia la conferma e potrai valutare il tour dopo averlo terminato.
Username*
Password*
Conferma Password*
Nome*
Cognome*
Data di Nascita*
Email*
Telefono*
Nazione*
* Creare un account significa che accetti i nostri Termini di Servizio e l'Informativa sulla Privacy.
Please agree to all the terms and conditions before proceeding to the next step

Sei già registrato?

Login

Santa Maria a Corte

Santa Maria a Corte

Un monumento di eccezionale rilevanza, testimone di una continuità di funzioni direttive e di controllo dall’epoca romana al tardo Medioevo.

Sulla sponda destra del fiume Tusciano, nella località Santa Maria a Corte poco distante dalla frazione Monticelli, si possono ancora osservare le strutture di una grande villa rustica di età romana, estesa su una superfice di circa 5000 mq, sulla quale, a partire dall’alto Medioevo, si innestarono le fabbriche di una curtis longobarda.

Si tratta di un monumento di eccezionale rilevanza, testimone di una continuità di funzioni direttive e di controllo dall’epoca romana al tardo Medioevo.

Intorno all’VIII secolo sui resti della villa romana fu impiantata una curtis,una grande fattoria altomedievale. Il primo documento d’archivio che ricordi il complesso di Santa Maria risale all’849: in esso il principe di Salerno, Siconolfo, acquisisce dall’abate di San Vincenzo al Volturno (una dele più importanti abbazie europee in quegli anni) le terre che il monastero possedeva ad Olevano, con la curtis, le case e la chiesa. I resti materiali di tale insediamento sono costituiti da un recinto in muratura, munito di una torre quadrata e di una torre semicircolare.

All’interno del recinto sopravvivono, una prima chiesa ad aula, conclusa da una profonda abside semicircolare con annesso battistero (oggi in parte demolito) datata al X-XI secolo ed una seconda chiesa di dimensioni minori, sempre ad unica navata, terminante in una ampia abside semicircolare meno profonda della prima, datata al IX secolo.

Con l’istituzione della signoria territoriale del castrum Olibani, il complesso di Santa Maria a Corte diventò la sede amministrativa del nuovo dominus: in questo frangente si provvide alla edificazione della seconda chiesa aperta verso i campi e distante poche centinaia di metri dal villaggio di Caprarizzo, mentre la vecchia chiesa curtense, inglobata nelle strutture del palatium, divenne cappella privata dell’arcivescovo.

Il grande complesso curtense del Tusciano continuò a segnare il paesaggio come luogo del potere quale residenza dell’arcivescovo di Salerno: qui si amministrava la giustizia e qui il presule risiedeva durante le torridi estati medievali. Riflesso della magnificenza che doveva caratterizzare la dimora dell’arcivescovo sono i resti del palazzo del XIII secolo.

Il complesso palaziale si articolava su tre livelli su una superficie di ca 300 mq per piano ed era collegato direttamente alla piccola chiesa del IX secolo. Nel XVI secolo la chiesa di Santa Maria a Corte risulta definitivamente abbandonata.